Negli ultimi anni molte imprese del settore edilizia, movimento terra e perforazioni si sono trovate di fronte a un problema concreto: l’utilizzo di macchine datate o acquistate di seconda mano che non riportano la marcatura CE.
Se fino a qualche anno fa questo aspetto veniva spesso trascurato, oggi le cose sono cambiate. Per lavorare in sicurezza e, soprattutto, per accedere ai cantieri pubblici e privati, è indispensabile che tutte le macchine in uso siano conformi alla Direttiva Macchine e quindi dotate di marcatura CE.
In questo articolo vedremo cos’è la marcatura CE, perché riguarda anche le macchine usate, quali sono gli obblighi per le imprese e cosa bisogna fare per regolarizzare macchine prive di certificazione.
Cos’è la marcatura CE e perché è obbligatoria anche per le macchine usate
La marcatura CE è il marchio che attesta che una macchina rispetta i requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle direttive europee. Non è un semplice adesivo da applicare, ma la conclusione di un percorso tecnico e documentale che garantisce che l’attrezzatura possa essere utilizzata senza rischi indebiti per gli operatori.
Spesso si pensa che la marcatura CE riguardi solo le macchine nuove. In realtà, ogni volta che una macchina viene immessa sul mercato o rimessa in servizio, deve essere conforme. Questo significa che anche le macchine usate devono avere il marchio CE e la relativa documentazione.
Quando serve la marcatura CE sulle macchine datate
La normativa prevede diversi casi in cui la marcatura CE è obbligatoria anche per macchine non di nuova produzione. Alcuni esempi pratici:
- Macchine costruite prima del 1996 (anno di recepimento della Direttiva Macchine in Italia) che non sono mai state certificate. Per poterle usare oggi devono essere adeguate e marcate CE.
- Macchine importate dall’estero senza marcatura CE, anche se usate. Prima di utilizzarle in Italia devono essere certificate.
- Macchine usate modificate in modo sostanziale (ad esempio trasformazioni da mezzo movimento terra a mezzo di sollevamento). In questo caso è come se fossero nuove immissioni sul mercato e serve una nuova certificazione CE.
- Macchine messe in vendita o noleggiate: chi le immette sul mercato deve garantire che siano conformi.
Chi è responsabile della marcatura CE sulle macchine usate
Un aspetto spesso poco chiaro riguarda la responsabilità. A seconda dei casi, il soggetto che deve occuparsi della marcatura CE può essere diverso:
- Il costruttore originario, se la macchina è ancora in produzione o viene aggiornata da chi l’ha realizzata.
- Il rivenditore o importatore, nel caso in cui immetta sul mercato una macchina usata proveniente da fuori UE.
- Il datore di lavoro o l’utilizzatore finale, se mette in servizio una macchina priva di marcatura CE o la modifica in maniera sostanziale.
In tutti i casi, chi utilizza la macchina è comunque responsabile della sicurezza dei lavoratori: non ci si può nascondere dietro la scusa che la macchina fosse già così.
Procedura per ottenere la marcatura CE su una macchina usata
Il processo per regolarizzare una macchina usata varia in base alle sue condizioni e al tipo di utilizzo, ma in generale comprende i seguenti passaggi:
- Analisi preliminare della macchina – verifica delle caratteristiche tecniche e dello stato di conservazione.
- Individuazione delle non conformità rispetto ai requisiti di sicurezza richiesti dalla direttiva.
- Adeguamenti tecnici – installazione di protezioni, dispositivi di emergenza, aggiornamento dei sistemi di comando e controllo.
- Redazione della documentazione tecnica – fascicolo tecnico, analisi dei rischi, schemi elettrici e idraulici, manuale d’uso e manutenzione.
- Dichiarazione CE di conformità – documento ufficiale firmato dal responsabile che attesta la conformità.
- Applicazione della marcatura CE sulla macchina.
Questo percorso richiede competenze ingegneristiche e conoscenza delle normative, per questo la maggior parte delle imprese si affida a studi specializzati.
Adeguamenti tecnici e documentali richiesti
Spesso le macchine usate non sono prive solo del marchio, ma mancano anche di dotazioni minime di sicurezza. Alcuni degli interventi più frequenti riguardano:
- Installazione di carter e protezioni mobili sulle parti in movimento.
- Aggiunta di pulsanti di arresto di emergenza facilmente raggiungibili.
- Aggiornamento dei sistemi elettrici con interruttori e protezioni a norma.
- Integrazione di dispositivi di segnalazione visiva e acustica.
- Redazione di un manuale d’uso aggiornato e conforme.
Senza questi adeguamenti, la macchina non può essere certificata.
Rischi e sanzioni per chi utilizza macchine non certificate
Molti imprenditori pensano che continuare a usare una macchina senza CE sia un rischio accettabile, ma la realtà è ben diversa. Le conseguenze possono essere molto pesanti:
- Sanzioni amministrative per il datore di lavoro, che può essere multato dagli organi di vigilanza.
- Fermo macchina e sospensione delle attività in cantiere.
- Responsabilità penali in caso di infortunio: l’assenza della certificazione CE può configurare colpa grave.
- Esclusione dai cantieri pubblici e dai lavori per grandi imprese, che richiedono la conformità delle attrezzature.
In sintesi: risparmiare oggi può significare pagare molto caro domani.
Esempi pratici dal settore
Nel nostro lavoro abbiamo affrontato diversi casi di macchine usate senza CE. Alcuni esempi:
- Una perforatrice Casagrande C6 datata ma perfettamente funzionante, mai certificata perché costruita prima della normativa. È stata adeguata e certificata, consentendo al cliente di continuare a lavorare nei cantieri pubblici.
- Una gru su autocarro Fassi sottoposta a verifica ventennale. L’adeguamento ha permesso di rimetterla in servizio dopo 20 anni.
- Una perforatrice CMV 420 senza CE importata dall’estero: la certificazione ha consentito al cliente di utilizzarla regolarmente in Italia.
Questi casi dimostrano che, con il giusto supporto tecnico, anche le macchine datate possono essere riportate a norma.
La marcatura CE per le macchine usate non è un optional, ma un obbligo di legge che tutela imprese e lavoratori. Certificare una macchina datata significa ridurre i rischi di infortuni, evitare sanzioni e soprattutto garantire continuità operativa.
In un settore competitivo come quello dell’edilizia e delle perforazioni, la differenza la fa la capacità di essere sempre conformi alle normative. Chi sceglie di regolarizzare le proprie macchine dimostra professionalità, affidabilità e attenzione alla sicurezza.